foto dell'artista Pepita Simon

Pepita in un ritratto di Luciano Ristorini

Qualche cenno biografico

Dopo essersi laureata in Architettura a Firenze e esserci vissuta per molti anni, ha deciso di tornare in Sardegna, sua terra di origine e attualmente vive a Sassari, dove lavora, sperimentando sempre nuove tecniche.

Cenni critici

Di lei ha scritto Rolando Bellini, critico d'arte, attuale direttore della Biennale Internazionale dell'Arte Contemporanea di Firenze:

"Pepita Simon - Nel cuore delle cose"

"Fare spettacolo di se, del proprio inconscio, della propria vita 'cotidiana' per usare un termine caro a Gadda, con tutte le piccinerie ma anche le illusioni, gli entusiasmi, i momenti magici che questo comporta, può risultare affermazione di umana mediocrità: per l'appunto quell'umana mediocrità che molti di noi tentano di evadere.

Sicché fare spettacolo di se coi mezzi 'poveri' del disegno a matita, della china a penna e pennello, talvolta dei pastelli, così come ha deciso Pepita, è forse un atto di ribellione verso questo 'cotidiano' e risulta, alfine, una coraggiosa esposizione del proprio mondo inconscio come della propria esistenza quotidiana. Pepita si racconta con grande semplicità.

E in questo sta la sua vitalità, in quanto quest'atto consente di ribaltare i valori in campo, di riscoprire dietro i fatti più banali, ovunque, il 'cuore delle cose'. Così Pepita, pur rinunciando a qualsiasi confronto con le inquietanti proposte suscitate dal frammentario puzzle artistico prodotto dalle neoavanguardie riesce a incidere nel nostro difficile 'contemporaneo' offrendo senza pudori il labirinto di segni che trascrivono i suoi stati d'animo, il suo immaginario, per un confronto immediato e totale anche se è vero che questi segni non consentono di entrarci dentro a piacimento proprio perché frammenti d'un diario intimo (...).

Coerentemento con questo suo programma le sue figure, i suoi ritratti, i paesaggi, le infigurazioni, perdono, nell'intreccio di segni che frammentano e costruiscono ad un tempo, ogni loro possibile significato oggettivo: non sono più il ritratto, la figura di donna distesa, l'amica che legge, l'albero cadente, il battito del cuore ingigantito dagli echi dell'inconscio: essi sono una prima ancora vaga 'scrittura' di un viaggio nelle profondità dell'inconscio che prende a muoversi, per così dire, in superficie, dai piccoli episodi, come certa musica country, come certa poesia contemporanea (Rolando Bellini)".